Alimentazione in allattamento

Allattamento al seno per una dieta equilibrata 

a Torino

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L’allattamento al seno è unanimamente riconosciuto nel mondo scientifico come il metodo migliore per nutrire il neonato durante i primi 6 mesi di vita: esso rappresenta la migliore alimentazione in assoluto e la più naturale. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di proseguire l’allattamento al seno, se possibile, sino alla fine del secondo anno di vita, in combinazione con una pappa di complemento sicura e adeguata al bambino. 


Diversi studi hanno dimostrato che i bambini allattati al seno presentano un rischio inferiore di sviluppare malattie infettive ed infezioni respiratorie. Ulteriori evidenze riportano effetti benefici nel ridurre il rischio di insorgenza di malattie croniche (diabete, obesità, patologie allergiche, celiachia) e nel migliorare lo sviluppo cognitivo. 


Anche la donna ottiene benefici dall’allattamento al seno, che possono essere sia di natura fisica (rapida involuzione uterina nel post partum e minor rischio di emorragie), sia psicologica (aumento dell’autostima), sia emozionale, per il rafforzamento del legame tra madre e neonato. Studi evidenziano inoltre un minor rischio di incidenza di cancro alla mammella prima della menopausa.


È quindi fondamentale incoraggiare la pratica dell’allattamento sin dai primi mesi e adeguare la dieta in modo tale da favorire la produzione del latte. Qualora l’allattamento al seno non fosse possibile o sufficiente, la scelta di un latte adeguato andrà valutata insieme al tuo Medico pediatra. 

Allattamento e nutrizione

La quantità e la composizione del latte materno sono influenzati dalla dieta e dallo stato nutrizionale della donna: è fondamentale quindi adottare un’alimentazione equilibrata e variata. In generale possiamo affermare che la dieta dovrà attenersi alle raccomandazioni applicabili durante la gravidanza. 
La piramide alimentare dovrà quindi rappresentare la base per un’alimentazione sana, con pasti distribuiti regolarmente nell’arco della giornata e con porzioni adeguate di frutta e verdura, latte e latticini come fonte ottimale di proteine e calcio, legumi, carni (preferibilmente bianche) per il ferro, lo zinco e la vitamina B12, olio di oliva per l’apporto in acidi grassi insaturi, nonché pesce 1-2 volte alla settimana per l’apporto in acidi grassi omega 3.

La produzione del latte materno comporta un aumento generalizzato di tutti i fabbisogni nutrizionali materni, aumento persino superiore a quello che si verifica durante la gravidanza, come illustrato nell’immagine qui sotto (fonte secondo LARN):
Nutrizione e allattamento
Rispetto al supplemento calorico giornaliero occorre precisare che tali valori sono riferiti a donne normopeso e tengono già conto che parte dell’energia necessaria alla produzione del latte provenga dalla mobilizzazione delle riserve adipose accumulate durante la gravidanza. Inoltre si riferiscono ai primi 6 mesi di allattamento e solo alle madri che nutrono il neonato esclusivamente al seno: nel caso di integrazione con altri prodotti, i fabbisogni materni saranno minori e andranno valutati in maniera personalizzata. In presenza di sovrappeso od obesità, l’aumento calorico giornaliero sarà più modesto.

L’allattamento rappresenta quindi un momento ottimale per smaltire eventuali chili di troppo e non va inteso come un’opportunità per concedersi qualche sfizio in più a tavola! D’altro canto non sarà neanche necessario doversi attenere a particolari restrizioni alimentari per accelerare i tempi del dimagrimento, in quanto, seppur sia vero che la composizione del latte materno viene preservata anche in presenza di un apporto energetico insufficiente, questo ne determina comunque una riduzione del volume prodotto. 

Seguendo un’alimentazione corretta e bilanciata, ti sarà possibile ottenere una fisiologica diminuzione di peso.

La piramide alimentare della donna che allatta



Riassumiamo brevemente di seguito le varie categorie di alimenti con le rispettive porzioni giornaliere o settimanali. 
Piramide nutrizionale per allattamento
CEREALI E DERIVATI
3-5 porzioni al giorno (se possibile prodotti integrali)

VERDURA DI STAGIONE
2-3 porzioni al giorno (di cui preferibilmente una cruda)
Per ridurre la perdita delle sostanze nutritive provocate dalla cottura, andrebbe limitata al massimo la lessatura, favorendo invece sistemi di cottura più adeguati (ad esempio cottura al vapore)

FRUTTA FRESCA DI STAGIONE
2-3 porzioni al giorno (quando possibile preservare la buccia). Il frutto può essere eventualmente sostituito con una porzione da circa 200 ml di succo di frutta preparato a casa con frutta fresca oppure acquistato al supermercato (indicate le linee con la dicitura “senza zucchero aggiunto”)

LATTE E LATTICINI
2 porzioni al giorno (per esempio: 1 porzione di latte parzialmente scremato + 1 vasetto di yogurt magro bianco o alla frutta)
 
CARNE FRESCA E CARNI TRASFORMATE
4-5 porzioni di carne magra alla settimana, di cui massimo 1 porzione di carne magra rossa
1-2 porzioni massimo di salumi magri alla settimana

PESCE
Minimo 2 volte alla settimana
Il pesce è una fonte ottimale di grassi polinsaturi omega 3, fondamentale per un corretto sviluppo neuro-intellettivo del neonato

UOVA
Massimo 3-4 uova alla settimana (limitare la porzione a 2 uova alla settimana se presente ipercolesterolemia)

LEGUMI
2-3 porzioni alla settimana

OLIO DI OLIVA – OLIO DI SEMI – FRUTTA SECCA OLEOSA
3 cucchiai al giorno di olio oppure sostituire 1 cucchiaio di olio con 20 g di frutta secca (noci o mandorle).
È preferibile utilizzare olio di oliva extra vergine. In alternativa è possibile ricorrere agli oli di semi purché se ne faccia un impiego solo a crudo

VITAMINE, SALI MINERALI E OLIGOELEMENTI
Di seguito sono indicati gli alimenti in cui sono presenti quantità particolarmente elevate di singole vitamine, sali minerali ed oligoelementi.  
• acido folico: verdura a foglia verde, legumi, frutta secca oleosa, carne di pollo
• vitamina C: verdura a foglia verde, asparagi, peperoni, pomodori, crucifere, rape, patate, agrumi, kiwi, uva, melone, fragola,ribes, prezzemolo, rucola (la vitamina C è un aiuto prezioso in quanto migliora l’assorbimento del ferro!)
• vitamina D: latte, burro, pesci grassi, uova. Questa vitamina viene inoltre prodotta dall’organismo stesso grazie all’esposizione alla luce solare
• calcio: latte, latticini, formaggio, pesce azzurro, cereali integrali, cavolo, cipolla, rucola, broccoli, legumi, semi di sesamo, mandorle, noci ed acqua minerale ricca in calcio. È di fondamentale importanza soddisfare il fabbisogno in calcio per l’accrescimento osseo del bambino. In presenza di inadeguati apporti di calcio con la dieta aumenta il rischio di osteoporosi per la madre in quanto vengono intaccate le sue riserve di calcio nelle ossa
• magnesio: lievito di birra, cacao, crusca di frumento, frutta secca, cereali integrali, legumi, verdure (spinaci e biete) e banana
• ferro: carne, uova (tuorlo), lievito di birra, legumi, cereali integrali, frutta secca oleosa, cacao amaro in polvere

In considerazione degli aumentati fabbisogni vitaminici e minerali, si ritiene opportuno sottolineare che in presenza di alimentazione vegana (ossia esclusione totale di alimenti di origine animale, sotto qualsiasi forma), è necessario ricorrere ad integratori alimentari per le vitamine B12 e D, nonché per il calcio. Le medesime considerazioni valgono per le carenze di singole sostanze quali il ferro o l’acido folico. Tutti gli integratori vanno assunti solo dopo aver consultato il proprio Curante o il Pediatra di riferimento.

Acqua: quanta ne occorre? Quali bevande sono consentite?

Il latte è un alimento liquido ed è costituito per l’87% da acqua. Pertanto le perdite da reintegrare giornalmente ammontano a circa 650-700 ml/die, da aggiungere alle richieste fisiologiche. Oltre che dalle bevande, potrai introdurre acqua attraverso alimenti quali latte, frutta e verdura (anche sotto forma di centrifugati, minestre e creme di verdura).

Per quanto riguarda le bevande nervine, è preferibile limitare l’assunzione di tè e caffè ad un massimo di n. 2-3 tazze/tazzine al giorno poiché un eccesso potrebbe provocare nel lattante irritabilità e insonnia. Per le stesse ragioni occorre prestare attenzione ad altre fonti nascoste di sostanze nervine, quali il cioccolato e le bevande a base di cola.

I superalcolici sono vietati. Il vino, purché a bassa gradazione alcolica, potrà essere consumato saltuariamente ed esclusivamente ai pasti, in quantità non superiore ad un bicchiere. Le stesse raccomandazioni valgono per la birra che, contrariamente a quanto sostenevano i detti popolari, non ha nessun ruolo nel favorire la secrezione lattea; al contrario, oltre all’alcool può cedere al latte materno sostanze amaricanti che gli conferiscono un sapore sgradevole.

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