In un recente articolo l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) commenta sul proprio sito i dati aggiornati dell’OMS sul Papillomavirus Umano(HPV).
L’AIFA sostiene da tempo che una adeguata informazione e responsabilizzazione dei cittadini italiani ed europei sulle attività di prevenzione ed in particolare sulla vaccinazione, rappresenta uno degli interventi più efficaci e sicuri, questo non comporta soltanto benefici alla persona sottoposta a vaccinazione ma a risvolti positivi sul resto della società.
Una corretta prevenzione rappresenta un’arma efficace e tempestiva e tra queste la vaccinazione contro il Papilloma Virus è sicuramente una strategia vincente contro i tumori della cervice, vulva e vagina ma anche per i tumori del cavo orale e dell’orofaringe .
Da dati scientifici recenti risulta che l’infezione da Papilloma Virus Umano gioca un ruolo patogenetico per lo sviluppo dei tumori del cavo orale e dell’orofaringe cioè il virus sarebbe il responsabile di una buona parte di essi .
Attualmente l’infezione da HPV rappresenta la causa del 32-36 % dei tumori dell’orofaringe in Italia e tale dato è in costante incremento. Questo tumore colpisce persone tra 45-55 anni e più gli uomini rispetto alla donne con un rapporto di 6:1 non bevitori e con attività sessuale promiscua esiste di fatto un’associazione tra questi tumori e la pratica di sesso orale.
I dati forniti dal Centro Nazionale dell’epidemiologia per la sanità pubblica dell’Istituto Superiore di Sanità, basati sugli studi condotti in Italia in donne di età tra i 17 e 70 anni in occasione di controlli ginecologici o programmi di screening, mostrano una prevalenza di un tipo qualsiasi di HPV compresa tra il 7 -16%. La prevalenza aumenta al 35-54% nelle donne con diagnosi di citologia anormale, per raggiungere il 96% in caso di displasia severa o oltre.
La prevalenza delle infezioni da HPV varia con l’età ed è più alta nelle donne giovani mentre un secondo aumento si evidenzia nelle donne intorno alla menopausa.
Il tipo di ceppo di HPV più frequente è il 16 che è presente in circa il 30% di tutte le infezioni. Nella maggior parte dei casi il virus si presenta in maniera transitoria e nel 70-80 % dei casi nell’arco di 18 mesi viene eliminato dal nostro sistema immunitario.
In Italia si verificano ogni anno circa 2400 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina e 500 decessi (dati ARTIUM-AIUM 2020).
Nel decennio dal 2002 al 2012, la percentuale di adolescenti che a 15 anni dichiara di aver avuto rapporti sessuali è cresciuta dal 20 al 51 % tra le femmine e dal 28 al 57 % tra i maschi. In un recente studio condotto in Lombardia su 175.000 adolescenti il 24 % delle ragazze e il 27 % dei ragazzi tredicenni ha dichiarato di aver avuto rapporti sessuali.
L’informazione che si deve dare ai giovani deve essere diffusa soprattutto nell’ambito scolastico ed adottare tutti i gli strumenti di prevenzione come gli screening che consentono di effettuare una diagnosi precoce e trattamenti tempestivi.
La vaccinazione rappresenta la prevenzione primaria contro i tumori della cervice e quelli del cavo orale dell’orofaringe e quindi sarebbe fondamentale rivolgere la vaccinazione anche al sesso maschile per giungere alla eradicazione della malattia. Inoltre poiché l’incidenza, come già detto, sta crescendo in età precoce ma si registrano incrementi dai 45 anni in su diventa sempre più necessario che la vaccinazione venga effettuata anche in età più avanzata.
È dal 2006 che sono disponibili in Italia i vaccini e numerosi studi hanno rilevato l’efficacia della vaccinazione nel prevenire oltre il 70 % delle forme di cancro del collo dell’utero e dal 2015 è disponibile il
GARDASIL
9 vaccino usato in uomini e donne dai 9 ai 50 anni di età come protezione contro le seguenti affezioni causate da nove tipi di papilloma virus umano (tipi HPV 6,11,16,18,31,33,45,52 e 58): il vaccino contiene PROTEINE PURIFICATE dei nove tipi di HPV elencati sopra.
DATI MINISTERO DELLA SALUTE: COPERTURE VACCINALI AL 31/12/2021 PER HPV (AGGIORNAMENTO 10/2022) Il presente documento riporta i dati, al 31/12/21, di copertura, nazionali e regionali per la vaccinazione anti HPV per le corti di nascita 1997/2009. Le percentuali di vaccinate con ciclo completo per le femmine ha dato i seguenti dati: anno di nascita 1997 al 31/12/21 : 63,2%. Dal 1997 al 2009 si sono avute percentuali che variano dal 53 al 70% mentre per l’anno di nascita del 2009 al 31/12/21 la percentuale risulta del 32,2%. Quindi ne si deduce che c’è una riduzione di circa 30% del gruppo di nascita del 2009 .La percentuale dei vaccinati con ciclo completo per i maschi per l’anno di nascita 1997 al 31/12/2021 risulta dello 0,49%. Per i maschi dell’anno di nascita 2009 al 31/12/2021 la percentuale è del 26,7%. Da quanto sopra riportato si deduce che c’è un lieve aumento per le vaccinazioni dei maschi del 2009 e una riduzione per le femmine nate nel 2009. L’ideale sarebbe raggiungere una percentuale sia per i maschi, sia per le femmine, del 95%. La vaccinazione può essere fatta presso i centri di vaccinazione d’igiene delle ASL. A tutt’oggi le regioni vaccinano gratuitamente le ragazze dai 9 anni fino all’anno di nascita 1993 e oltre. La Regione Piemonte dal 1 settembre 2014 ha messo a disposizione il vaccino GARDASIL 9 anche per le donne sino a 55 anni di età al costo di:
PRIMA DOSE € 69,30 + 16
SECONDA DOSE dopo 2 mesi € 69,30
TERZA DOSE dopo 4 mesi € 69,30
Le pazienti straniere o non residenti nella regione ma associate all’ANCED potranno effettuare privatamente presso il nostro centro la vaccinazione con Gardasil 9 al costo di € 198 a dose, ma si consiglia di rivolgersi presso il centro vaccinale di residenza.
L’ANCED (ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSULTORI EDUCAZIONE DEMOGRAFICA)
è dal 1976 che si interessa di prevenzione sia femminile sia maschile ed è dal 2006 che il nostro Centro informa e promuove la
VACCINAZIONE ANTI-HPV come
prevenzione primaria. A tutt’oggi molte donne afferiscono al nostro Centro con scarsa informazione circa la prevenzione contro le malattie sessualmente trasmesse e soprattutto contro l’HPV . Molte hanno effettuato un PAP-TEST da 3 o più anni o se hanno fatto in precedenza il test per l’HPV (HPV DNA TEST) effettuano un secondo controllo dopo 5 anni.
Nella pratica quotidiana abbiamo più volte valutato che circa il 20% delle pazienti con PAP-TEST negativo presentano una o più positività per i ceppi ad alto rischio del Papilloma virus. Questo fa riflettere come pazienti con PAP-TEST NEGATIVO non sanno di essere positive all’HPV DNA TEST.
L’OMS in un
REPORT
del 2020 sottolinea quanto sia importante l’informazione e la prevenzione ed è per questa ragione che diventa sempre più necessario parlare di
VACCINAZIONE UNIVERSALE anche in età PIU’ AVANZATA perché la vaccinazione rappresenta uno degli interventi preventivi più efficaci e sicuri e non dà soltanto benefici alla persona che si è sottoposta alla vaccinazione ma tutta la comunità.
Direttore Sanitario Dr. Silvestro D’Affinito
Specialista in Ginecologia ed Ostetricia